Di Massimo Greco
Scene Giovanni Licari
Drammaturgia del movimento Roberto Lun
con
Con Eleonora Mazzoni, Angelica Pietrantoni, Dario Sanna
Regia Massimo Greco
Anno di produzione 1999
Lo stesso giorno, nello stesso luogo, nello stesso istante: un uomo s’innamora di due donne. Due mondi opposti e inconciliabili ma affascinanti che sembrano appagarlo completamente. La fine di questo itinerario amoroso (poetico e perverso al tempo stesso) che si sviluppa all’interno di uno spazio onirico mai esplicitato sembra suggerire che, benché ogni amore sia vissuto come unico e benché si respinga l’idea di ripeterlo altrove in futuro, si è destinati a vagare da un amore all’altro fino alla morte.
Rassegna stampa
…Sulla scena i tre attori danno vita con bella intensità ai loro personaggi, si cercano, si desiderano, spezzano la recitazione con passi di danza, si avvinghiano nudi in schermaglie crudeli che sfociano in giochi d’amore, si odiano e si abbandonano per ritrovarsi pervasi d’infelicità. Uno spettacolo che segna una convincente seconda tappa nel cammino espressivo di questa giovane compagnia.
Magda Poli, CORRIERE DELLA SERA, 16 gennaio 1999 – visto al Teatro Libero di Milano
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..L’elemento più apprezzabile della pièce sta, a nostro giudizio, nella miscela di sogno e realtà che vi si riscontra. Da una parte i passaggi surreali si concretizzano in sogni crepuscolari che sciolgono le chimere dell’anima con richiami all’esoterismo e all’oriente. Dall’altra ci sono gli incontri, reali e dialettici tra i tre personaggi che sembrano raffigurazioni pittoriche, letterarie e cinematografiche.
Laura Novelli, IL GIORNALE, 19 marzo 1999 – visto al Teatro Politecnico di Roma
Gli attori sono bravi tutti in egual misura seppure la parte della mantide che non vuole divorare ma soltanto sedurre ed amare, appare più vistosa. La Mazzoni quando esprime le sue certezze-debolezze, piange con lacrime vere come se l’amore in palcoscenico per giovani abbandonati a se stessi, fosse veramente una metafora da vivere. In altre parole quello che il pubblico vede è la rappresentazione di un amore come ce lo racconterebbero Ingmar Bergmann, Francois Truffaut, Milan Kundera, Hermann Hesse ed altri ancora con i quali l’autore Massimo Greco ha grosse “parentele”. Il lavoro è tutto da vedere ed applaudire.
Guerrino Mattei, IL GIORNALE D’ITALIA, 21 marzo 1999 – visto al Teatro Politecnico di Roma
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…è forte la sensazione di un involontario omaggio a Ionesco, ai suoi scollamenti tra la parola e i gesti, alle stralunate conversazioni nel salotto della cantatrice calva, ai suoi strip-tease della ragione.
Nico Garrone, LA REPUBBLICA, 26 marzo 1999 – visto al Teatro Politecnico di Roma
“Come nuvole d’acqua dolce” è uno spettacolo emotivamente carico. Eleonora Mazzoni, Angelica Pierantoni, Dario Sanna, guidati da Massimo Greco, si muovono nelle trame di una storia sentimentale, immagine di una vita consumata tra il sogno e realtà. Una strana alchimia esistenziale vuole che un uomo si innamori contemporaneamente di due donne diversissime: una la moglie ideale, l’altra l’amante capace di soddisfare ogni desiderio. Due anime femminili si confrontano e si completano a vicenda in uno spettacolo originale e coinvolgente.
A.Iv., ITALIA SERA, 14 marzo 1999 – visto al Teatro Politecnico di Roma
… Leggero, impalpabile, etereo ma insieme profondo, come il tema che tratta. E’ questo e molto ancora lo spettacolo ospitato dal Teatro Libero. “Come nuvole d’acqua dolce” è l’intrigante titolo dello spettacolo prodotto da Emisfero Destro Teatro con la regia di Massimo Greco. Un testo percorso da grandi passioni capaci di muovere il mondo e legami promiscui che non reggono più.
Luigi Mascheroni, LA PREALPINA, 3 gennaio 1999 – visto al Teatro Libero di Milano